Anche quest’anno ho partecipato alla Japan Suiseki Exposition di Tokyo – giunta alla 7° edizione – ma, questa volta, esponendo una pietra Italiana, con l’intento di far conoscere un tipo di nostre pietre ai collezionisti Giapponesi. La pietra, è quella che in Italia definiamo “pietra disegnata”, ovvero una pietra che anziché avere una forma – evocativa di un elemento della natura – riproduce un’immagine.
Nella fattispecie, come è possibile rilevare dalla foto, si tratta di una catena di montagne e di nuvole, che compongono un paesaggio. La pietra è stata rinvenuta nel letto del fiume Piave da un mio caro amico, Santo Buratto, che, con estrema cortesia, me l’ha donata. Il disegno è del tutto naturale, senza l’intervento della mano dell’uomo, e assomiglia ad un bassorilievo, in quanto la crosta di minerale che copre la superficie, è stata scolpita dal rotolio della pietra per effetto della spinta dell’acqua.
In sede di selezione, la pietra ha suscitato grande interesse tra i giudici per la particolarità del disegno, infatti, pietre simili in Giappone riproducono fiori, come le Kikka-seky (fiori di crisantemo) o le baika-seki (fiori di susino), così come il particolare daiza che sostiene la pietra, tanto lontano dallo stile tradizionale giapponese, ma tanto elegante, ideato e realizzato da Cesare Fumagalli.
L’immagine della pietra inserita nel catalogo della mostra, è accompagnata dalla seguente descrizione :
La grande argentea catena montuosa si estende sulla superficie di questa pietra. Pietre disegnate con uno scenario paesaggistico così limpido sono poche e lontane tra loro, e l’arte della natura, qui, supera anche la più bella pittura dell’uomo. Anche l’estetica moderna del daiza, di produzione italiana, è eccezionale.
Una pietra Italiana ha brillato nel “Gotha” dei suiseki Giapponesi
Note: nel 2016, questa pietra ha vinto il 1° premio di categoria al Congresso Aias e il “ Premio Genova” alla mostra organizzata dal Club Amatori Bonsai e Suiseki di Genova.